Un"pezzo "per voi.

Insieme ai cittadini e con la loro partecipazione, il PPA si propone come un Contenitore innovativo rispetto il “vecchio politichese”; un Contenitore che rinnova programma e Candidati; diventando un punto di riferimento per chi intende reagire ai limiti, alle insufficienze e, in ultima analisi, al fallimento del modello bipolare così come si è andato costruendo nello scenario politico nazionale degli anni novanta. Si potrà discutere sulle terapie da adottare per correggerne i guasti e  rimuovere le contraddizioni, ma nessuno può disconoscere lo scarto insopportabile che si è venuto a creare tra i principi ispiratori dei tentativi di riforma ed i risultati consolidati durante questa interminabile fase di transizione politica ed istituzionale.

Non si è garantita una maggiore partecipazione politica, alimentando nei cittadini un disagio ambiguo, di cui l’astensionismo è solo l’indicatore meno controverso; è fallito il disegno di garantire una maggiore stabilità del potere esecutivo, visto che sono aumentate le crisi di governo, alimentate da una malattia che sembrava debellata nel nostro paese da oltre un secolo, quella dei “salti della quaglia” di stampo trasformistico; è cresciuta fino al parossismo la frantumazione delle sigle di partito e dei gruppi parlamentari proprio in concomitanza con quelle riforme che ne avrebbero dovuto ridimensionare drasticamente la portata; si sono verticalizzati e centralizzati i poteri decisionali esterni al Parlamento, come esito non previsto della logica del voto in collegi uninominali e dei connessi vincoli di coalizione, esasperando i poteri discrezionali delle segreterie centrali di partito ben al di là di ogni limite immaginabile nella denuncia delle degenerazioni partitocratiche della “prima repubblica”.

A queste promesse non mantenute dalle riforme elettorali dello scorso decennio, si deve aggiungere la sempre più evidente rinuncia a costruire le alleanze bipolari sulla base di reali e trasparenti verifiche di convergenza programmatica, oltre che strategica e valoriale, privilegiando invece la scorciatoia della disinvolta sommatoria elettoralistica, della adozione delle surroghe personalistiche.

Ai “partiti pesanti” della tradizione italiana, ritenuti responsabili di “vizio ideologico” e di oppressione sulla società civile, ma capaci alla fine di rappresentare una visione non equivoca della società ed un progetto politico sul suo futuro, sono subentrati in questi anni i “partiti leggeri”,o addirittura liquidi, indifferenti alle visioni alte della politica e a qualsiasi progetto strategico. Gli interessi generali rischiano di essere così espunti dall’orizzonte della politica, sostituiti solo dalla composizione a mosaico delle convenienze parziali, sostenute da coalizioni di potere occasionali, magari prone all’Uomo forte che il momento individua!

Per tutti questi motivi il PPA si impegna a promuovere soluzioni che riducano i danni derivati dall’artificiosa riduzione ad un bipolarismo obbligato, senza radici, che riaprano la prospettiva di una riforma della politica in grado di tenere assieme partecipazione, scelte di valore, capacità di

governo, richiamandosi a quel pluralismo democratico in grado di rendere forte il principio di rappresentanza.



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