L'Italia e il suo atavico "male" ,il Fisco!


Da una ricerca sui lavori della costituente, emerge con chiarezza che il male atavico della ns Repubblica, è dato dal rapporto che insiste tra Fisco e cittadino contribuente; il ns sistema fiscale è organizzato in modo che il contribuente e l'agente del fisco, o delle imposte sono nemici"assolutamente" non conciliabili! Quindi ancor oggi siamo a dirci che armonizzare il rapporto tra fisco e cittadino -contribuente , è elemento necessario, dopo 71 anni, non è cambiato nulla!
D'appresso richiamo il testo , relativo all'intervento del Deputato, Epicarmo Corbino, forse abbiamo bisogno di agire, diviene una questione di civiltà!



Il 23 maggio 1947 l’Assemblea Costituente si occupò del sistema tributario, fissando quello che sarebbe poi diventato l’art. 53 della Costituzione.
  Epicarmo Corbino deputato alla Camera, nella l Legislatura, ecco il suo intervento all'assemblea costituente: esaminare in sede di imposizione dei tributi, desideravo fare rilevare che tutte le volte che si sono concesse agevolazioni fiscali, le concessioni hanno avuto sempre il presupposto dell’interesse pubblico, non quello dell’interesse privato. Nessun Governo ha mai esentato la forma A o la forma B di attività per un certo numero di anni dalla imposta per fare piacere ai contribuenti; ha creduto che fosse nell’interesse generale di concedere un’esenzione, che si trasforma in una diminuzione del costo e non soltanto del costo economico,( ma anche di quello che si potrebbe chiamare costo fiscale, dato che  il ns sistema fiscale è organizzato in modo tale che il contribuente e l’agente delle imposte sono divenuti due nemici assolutamente irreconciliabili.) Accade così che l’esenzione si concede non tanto perché essa costituisce un vantaggio positivo, quanto perché toglie il cittadino dalle grinfie dell’agente delle imposte.
Evidentemente, il giorno in cui noi riusciremo ad organizzare la finanza pubblica in modo che vi sia maggiore collaborazione fra contribuenti e agenti del fisco, probabilmente la richiesta di esenzioni fiscali si attenuerà e le ragioni dell’interesse pubblico — che stanno alla base delle concessioni già fatte — verranno a mancare.
Antonio Piarulli 
Cordialità.

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