Italia e debito pubblico, pare non basti" l'avanzo primario"!
QUINDI PROVIAMO , PRESTANDO MOLTA ATTENZIONE, AD
EVITARE VOLI PINDARICI, SPESSO SUPERFLUI, INUTILI, CI CALEREMO,O PERLOMENO PROVEREMO A
CALARCI IN UN Più SANO PRAGMATISMO.
Portandoci, nel PAESE REALE, ISPEZIONANDO I MEANDRI DELLA
VITA VERA DEI CITTADINI, CON I PATEMI ED I CONFLITTI CHE CI AFFLIGGONO, NELLA
NS QUOTIDIANITà.
Quindi diviene
elemento dirimente , la relazione che intercorre tra Fisco e cittadino, onde
avere una visione “olistica” del Paese, in termini di pianificazione e
progettazione delle risorse economiche e finanziarie,PUR RESTANDO nell’ AMBITO del POLITICIsmo PRIORITARIO.
Mi accingo ad
enumerare dei dati, delle cifre da cui partire , onde aprire una riflessione.
Mi limiterò a due , per non abusare della vs benevolenza , eviterò quindi di
tediarvi, ma non posso esimermi dal citarli.
1)
Debito pubblico-ormai
siamo OLTRE I 2.300 mld, pari al 132 % del PIL.
Vediamo temporalmente
come è maturato, ed ecco emergere che
prima dell’introduzione dell’euro, e perciò sin dalla nascita dell’Italia, 1861
e fino a tutto il 1999, il debito maturato in 138 anni,sommava 1256 mld.
Dopo l’introduzione
dell’euro,anno 2000 e fino ad oggi 2018, cioè negli ultimi 18 anni,debito
maturato 1044 mld.
Osserviamo che in
media la crescita del debito pubblico prima dell’euro è di 9,5 mld, anno, dopo
l’introduzione dell’euro sale alla cifra annua di 58,5mld, .
Ne deriva che il 55%
del debito è maturato in 138 anni, prima dell’introduzione dell’euro, mentre il
restante 45% negli ultimi residui 18 anni, cioè dall’introduzione dell’euro.
Forse alla luce di
questi elementi è il caso di riflettere
con più attenzione sui cosi detti “ benefici” dell’euro!
Va RAMMENTATO che nel corso dell’anno 1981,
interviene il “divorzio” tra banca d’italia(govern. Carlo Azeglio Ciampi ) e
ministero del tesoro,( ministro
Beniamino Andreatta) . Di fatto dando
corso all’impossibilità di garantire il controllo del debito pubblico,si mise fine alla possibilità del governo di finanziare
monetariamente il disavanzo, e quindi sostanzialmente , non disponendo più del soggetto
di garanzia di ultima istanza, SI CEDETTE IMPLICITAMENTE A TERZI L’esercizio
della sovranità monetaria.. NE SCATURì CHE Dal 1981 al 1994 IN SOLI 13 ANNI, il rapporto debito
pubblico-PIL ebbe un’impennata
clamorosa, si passo dal 55 per cento al 120 per cento. Dunque dov’è finita l'accortezza
di mettere a confronto il proprio agire
con le regole dalla scienza sociale,quindi della convivenza, che
sono, la responsabilità, la prudenza,
la coerenza, la congruità, il rigore e la verosimiglianza .
Inoltre va osservato che l’italia chiude in
attivo il bilancio dal 1990 a tutto il 2017,(salvo una eccezione intervenuta esercizio anno 2011) Dunque un’italia
virtuosa, spende meno di quanto introita dai suoi cittadini! AVANZO
PRIMARIO,SEMPRE COSTANTE, E CIOè BILANCI ATTIVI, PRIMA DEL PAGAMENTO DEGLI
INTERESI PASSIVI .
Ciò nonostante , il debito pubblico continua a
crescere senza interruzione .
E dunque pur con i
bilanci in attivo,”AVANZO PRIMARIO” abbiamo un debito pubblico, pari a 2300
mld, ed a fronte di ciò abbiamo già sostenuto esborsi “dunque già pagato”
3300 mld di soli interessi PASSIVI , e ciò nonostante il montante debitorio, non
cala, non si riduce, ma addirittura continua a crescere, nonostante il
pagamento di interessi PASSIVI annui di 80/90 mld.
Che ci sia bisogno di
un’inversione di rotta, magari facendo una politica economica espansiva ?
cORDIALITà, IL VS Antonio piarulli
Commenti
Posta un commento